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Decimo dono: la preghiera da egoisticale a sacrificale.
I sacrificatori:
1) Prima sorgente: i fratelli nostri. Quale beneficio a
lasciarci sacrificare? Due:
a) A me assicura una progressiva assoluzione metamorfosale.
b) Al sacrificatore può offrire la conversione.
E i sacrificatori nazionali chi li fa su? Sempre il Padre,
per suscitare in un popolo i figli del Padre.

Pneumatica magia quella del visuato Paterno che tocca il vecchio fideato e tutto lo rinnova.
Tocca la preghiera del dire egoisticale, ed ecco uscir fuori
la preghiera del fare sacrificale. Il sacrificale che mi ha
convinto, lo passo all’azione.
1) Un sacrificale me lo do: quello degoisticale, ed è la mia
preghiera continua e metamorfosale.
2) Un sacrificale lo mescolo con beneficale: ed è la mia
preghiera intermittente.
3) Un sacrificale lo accetto liberamente: ed è la mia preghiera
insistente e metamorfosale in pieno.
La prima sorgente del sacrificale l’abbiamo ravvisata nei
fratelli nostri: i sacrificatori, che dispongono di un mezzo
universale: l’odio umano: morte viva dell’amore Paterno,
pronta a fare azione di morte:
1) Li fa su il Padre col suo spirito di amore egoisticizzato
da Satana e ne regola l’azione.
2) Li fa su morendo in essere e in fare.
3) Fatti su, li destina Lui con l’intento di far spuntare i
figli suoi: queli che liberamente si lasciano sacrificare
con devoto silenzioso amore sacrificale.
Noi sacrificatori siamo tutti sicari del Padre: i sacrificatori
li paga Lui e li paga con la morte sua.
Rimane ancora un’ultima richiesta che dovrebbe farci
convinti a lasciarci sacrificare. Quale beneficio ne abbiamo
a lasciarci sacrificare? Il sacrificale che mi do è assai
impegnativo: vuole che io lo conosca per poterlo praticare.
Vuole una continua vigilanza sul farsi automatico della
morte dell’amore. Vuole forza e potenza e chiarore
Pneumatico per mettere a nudo il piacere dell’amarmi e
dell’odiare. Il sacrificale che mi viene dai fratelli nostri è
regolato integralmente dallo Pneuma Paterno; a me
domanda la sola libera accettazione. Il sacrificale fraterno
reca un duplice miracoloso beneficio.
1) Opera la mia progressiva assoluzione metamorfosale.
Quel sacrificale è di marca e di stampo Paterno: è perfettamente
tagliato su mia misura, è fecondato personalmente
dal Padre con la sua morte che precede e
regola la mia: accettandolo liberamente con devoto
silenzioso amore sacrificale io vado sciogliendo la
morte dell’amore (assoluzione metamorfosale), trasformandolo
in vita dell’amore che va a comporre la mia
comunione di vita con la Trinità. Lasciarmi sacrificare
dal fratello sacrificatore è il progredire della mia assoluzione
metamorfosale.
2) Può operare la progressiva e talora fulminea conversione
del mio sacrificatore. Noi parliamo di perdono a una
certa distanza dal male ricevuto. Ma il perdono vero
combacia perfettamente con il mio lasciarmi sacrificare.
Da me sacrificato esce il perdono: la vita dell’amore,
che permeando il sacrificatore gli va sciogliendo e
l’azione di morte e la morte sua dell’amore. È la metamorfosi
del sacrificatore messa in atto dal sacrificato.
Col sacrificatore fraterno il Padre ci vuol sciogliere la
morte dell’amore prima della partenza. Non possiamo
tacere del sacrificatore che non è soltanto un individuo,
ma un popolo intero.
Un popolo sacrificatore di un altro popolo. Siamo all’odio
nazionale. Siamo alla guerra, a tutte le guerre. Una guerra
la fa su il Padre, la fa su con la morte dell’amore accumulata
nell’umanità intera. La destinazione di quella massa
sbalorditiva di odio pronto a fare azione di morte per anni
e anni: la guerra dei cent’anni è dal Padre. Sarà ben difficile
che il Padre si dia un popolo pronto a lasciarsi sacrificare,
ma noi siamo certi che da ogni guerra Egli fa nascere
i suoi figli pronti a lasciarsi sacrificare.
Sembra che i popoli cristiani si orientino su questa via
sacrificale. Quando la Chiesa farà lettura Pneumatica della
guerra? Per ora, lettura soltanto mondana.

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