240

Decimo dono: la preghiera da egoisticale a sacrificale.
1° Sacrificale: dai fratelli nostri.
1) I figli sacrificatori dei genitori. Inaccettabile per i
genitori ma per Dio sì. Lui accetta di non essere creduto
e di vedere respinta la morale. Hanno solo la morale
del piacere. Di chi sono i figli? Di Satana.

Pneumatica magia quella del visuato Paterno che tocca il
vecchio fideato e tutto lo rinnova. Tocca la preghiera del
dire egoisticale ed ecco uscir fuori la preghiera del fare
sacrificale. Prego vivendo il mio sacrificale.
1) Quello che mi do per degoisticizzare il sentire, l’agire
e l’acconsentire.
2) Quello che mescolo al beneficale.
3) Quello che accetto liberamente dai fratelli sacrificatori.
Li fa su il Padre morendo; Lui li destina per suscitare quei
suoi figli che si lasciano odiare con devoto silenzioso
amore sacrificale. Dai sacrificatori generici siamo passati
a quelli specifici. Sacrificatori dei genitori sono i figli e
tali lo sono per volere di morte Paterna. Sacrificatori dei
genitori li fa essere il Padre morendo. Così li fa essere:
1) La varietà e la molteplicità dei piaceri a disposizione
urge i figli a una presa piacerale incessante e ostinata.
2) Con quella presa frenetica vanno in crescita egoisticale.
3) Questa rivendica l’appropriazione personale.
Non scordiamo i tre scatti concatenati: presa piacerale,
crescita egoisticale, appropriazione personale. La affermazione
della proprietà personale induce la negazione di
qualunque altro proprietario o comproprietario.
Per questa via i figli diventati sono sacrificatori dei loro
genitori. Il fatto che avete continuamente sott’occhio voi
lo sentite: una cosa inaudita, una cosa madornale, una cosa
inaccettabile, una cosa intollerabile, una cosa deprecabile,
una cosa condannabile, una cosa scongiurabile.
Da questo sentire viene uno scoppio irrefrenabile di indignazione
e di rivolta. Chiunque vi dicesse, e forse lo
Pneuma me lo fa dire per primo, lasciatevi sacrificare dai
vostri figli, lo buttate a mare senza domandare spiegazione
né delucidazione.
Lo sentite un assurdo che dei figli abbiano a sacrificare i
loro genitori, e per di più contrario al volere Paterno (Dio
non lo vuole). Ma ora ponete attenzione alla spiegazione
che non chiedete: prima di sacrificare voi genitori, i vostri
figli sacrificano il Padre.
Odiano Lui prima di voi. Lui accetta con devoto silenzioso
amore sacrificale; voi non accettate perché privi di
amore sacrificale, vi affondate fino ai capelli nell’amore
egoisticale.
(Vertiginosa) La crescita egoisticale dei figli, per il Padre
importa lo scatenarsi a catena di una morte dell’amore da
far rabbrividire anche i più insensibili.
Si avesse ad affermare solo la morte dell’amore, ma a
lasciare in piedi fede e coscienza di una morale! La estrema
gravità del fenomeno delle nuove generazioni è dato
dalla scomparsa della fiducia in Dio.
Non è più creduto perché lo si sente come un contendente
alla proprietà personale. Fede e religione non hanno più
spazio nelle nuove generazioni.
La morale da qualunque parte venga viene sarcasticamente
derisa. La loro morale non ammette alcun confronto con
quella religiosa.
Ma quale morale posseggono le nuove generazioni? Una
morale facilissima che non impegna intelligenza e volontà
ma che viene fornita dal loro istinto: sentono che piace?
Prendere e godere è la loro morale positiva. Sentono che
non piace? Scartare e eliminare è la loro morale negativa.
Velocissima e potentissima e inesorabile nel sacrificare
Dio e i genitori, fede e morale. La loro è la morale del piacere.
Di chi sono questi figli?
1) Vostri lo sono solo fisicamente: moralmente, religiosamente,
fideisticamente, non sono più i vostri figli: non
vi seguono più.
2) Del Padre non lo sono minimamente: non ne trovate
uno solo che accetti di subire da chiunque con devoto
silenzioso amore sacrificale.
3) Di chi allora sono i figli? Sono figli di Satana, da lui
condotti con sicurezza sulla via della morte dell’amore.
Ma non vi disperate: pure su quella via, li conduce il Padre
Agentato, morendo, e chiama il vostro aiuto: il sacrificale
subìto dai figli.

Nessun commento:

Posta un commento