262

Decimo dono: la preghiera da egoisticale a sacrificale.
L’età sacrificale ci trova ribelli. Una risposta irrazionale. Per
accettarla occorre una operazione Pneumatica che può farsi
a certe convinzioni:
1) Ci fa immagine Paterna
2) Ci mette in digiuno egoisticale
3) Pedagogia al sacrificale finale.
Opera con questa coscienza. Non si elimina la ripresa egoisticale.
Prima la vuole così, poi ricorre all’eutanasia religiosa.

Pneumatica magia quella del visuato Paterno che tocca il vecchio
fideato e tutto lo rinnova. Tocca la preghiera del dire
egoisticale, ed ecco uscir fuori la preghiera del fare sacrificale.
Lo prego vivendolo. Quello che mi do al piacerale, quello
che mi danni i fratelli sacrificatori, quello che mi dà il corpo
mio. È il mio sacrificale fisico, che normalmente va a collocarsi
al termine di un’età: l’età sacrificale. Essa porta con sé
la riduzione graduale dell’alimento egoisticale. È tale non
solo la massa piacerale accuratamente procacciata, ma tutto
quel fare col quale la persona realizza se stessa, portando a
compimento tutte le sue umane potenzialità. Niente di male in
esse, ma alla mia egoisticità serve tutto: alimento straordinario
e ordinario. La riduzione dell’alimento egoisticale come ci
trova? Può trovarci disposti a perdere l’alimento straordinario:
il piacerale; un po’ meno disposti a perdere l’alimentazione
ordinaria; nient’affatto disposti a perdere l’alimento indispensabile
a una vita umana dignitosa. L’unica risposta egoisticale
all’età sacrificale è l’immediata e ostinata viscerale
non accettazione (rifiuto). C’è qualcosa di ragionevole in una
simile risposta?
1) Abbiamo una vita. Il Padre ce la dona sacrificale. Tutti
amiamo quella età, ma poiché non si può separare dal suo
sacrificale, allora dobbiamo amare pure la sua sacrificalità.
Potremmo proseguire nei ragionamenti, ma sarebbero
inutili perché Satana ha assegnato la ragionevolezza non
alla saggezza, ma alla egoisticità. È possibile una operazione
Pneumatica senza della quale mutare la via?
Nessuno di noi può amare sacrificalmente l’età sacrificale.
(Operazione possibile solo con la acquisizione di conoscenze
convinte)
Ci occorrono alcune convinzioni o conoscenze capaci di trascinare
la volontà. Ce le sta passando il visuato Paterno che
non cessa mai dall’aprirci orizzonti nuovi e affascinanti.
Eccole:
1) (Imago Patris) L’età sacrificale come il sacrificale fisico è
un dono squisitamente Paterno cui non poteva rinunciare
dovendoci fare a sua immagine. Il Padre è amore sacrificale;
noi figli suoi ne portiamo l’immagine: nascita e un’età
sacrificale.
2) (Digiuno egoisticale) L’età sacrificale sottrae gradualmente
l’alimento della mia egoisticità presente, blocca la crescita
di quella in accumulo, per intaccare e demolire quella
che abbiamo vissuto nella vita. Ci fa digiunare la egoisticità
presente per darci la nausea di quella passata.
3) (Pedagogia) Tutto questo costituisce per noi una preziosa
Pneumatica pedagogia al sacrificale fisico. Una guida efficace
assai al nostro sacrificale fisico.
Toccare e conseguire queste convinzioni non crediamo ci
dia la possibilità di sfuggire alla ripresa egoisticale, che è lì
da guardare e da capire. Visto che all’età sacrificale non si
può sfuggire:
1) La mia egoisticità avanza le sue pretese. L’età sacrificale
non la vuole così, ma in altro modo. ‘Che almeno non
perda il cervello, che possa almeno fare le cose indispensabili
alla vita, che mi lasci almeno autosufficiente, che
almeno non mi abbia a inchiodare su una sedia a rotelle’.
2) Quando la nostra egoisticità non ha soddisfazione, allora
mi fa scoppiare una serie di invocazioni che danno forma
a una autentica preghiera egoisticale: la dico al Signore:
‘Mi prenda su alla svelta’, ‘Non mi faccia star qui a patire’,
‘Mi faccia morire subito’. Tutte queste espressioni
sono una autentica vendetta della nostra egoisticità.
Preghiere queste che il Padre non ascolta e che ci fanno male.
Poiché la nostra egoisticità comanda dovunque, occorre un
leale riconoscimento: impero di Satana è la mia egoisticità;
segno di Dio è la sacrificalità.

Nessun commento:

Posta un commento